Eno-Trattoria Da Beppino

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Via Valdicastello Carducci, 34
55045 Pietrasanta "Versilia" - Toscana
Gradita la Prenotazione al +39 0584 790400

Da Beppino: Un crocevia d'artisti e di sapori



Il luogo è uno dei più intatti e suggestivi dell'intera Versilia. Una porta che si schiude sulla valle di Valdicastello così ricca di storia e poesia. La medioevale Via Francigena l'attraversa e Carducci vi è nato. Ci viene incontro con la leggiadria della più antica pieve versiliese, San Giovanni e S.ta Felicita che pare coi suoi marmi una colomba posata sulla chioma degli olivi.


Da sempre, pellegrini e mercanti devono aver trovato, attorno alla sua bellezza, un momento di sosta e di ristoro. Ed anche la stessa storia di "Beppino" ben s'inserisce nel solco d'una lunga tradizione. Così, proprio agli inizi degli anni '50, Giuseppe Novani trasforma due stanzette d'un vecchio cascinale in una spartana "Osteria con mescita di alcolici". Fuori sotto la pergola, d'estate; o attorno al fuoco, d'inverno. Svaghi semplici e riposo vi cercano i primi avventori. Parlano, giocano a carte, annaffiano saporite merende a base di pane fatto in casa e insaccati nostrali con il rosso dei colli di Regnalla e del monte di Ripa. Contadini e scultori, cacciatori ed artisti, o l'uno e l'altro assieme, come nel caso del maestro Leone Tommasi, uno dei primi a portarvi, col suo seguito di spiriti liberi e creativi, i suoi carnieri di selvaggina e ad imbastirvi un primo favoloso girato...


Il mitico tordello di "Beppino" nasce da questi semplici e amichevoli riti conviviali. E proprio da questo piatto nostrano, regale in ogni festa comandata, inizia la vera avventura di questa osteria. Ad arte le mani di Nella Novani e di Amelia Lazzerini - le prime vere artifici in cucina - sanno tirarne la sfoglia; infondono negli impasti aromi inconfondibili e segreti. Non si curano d'altro che di restar fedeli a una sana esperienza contadina.

Così, il successo che arriva "Da Beppino", verso la metà degli anni '60, lo si deve soprattutto ad una scelta precisa. Mentre tutto sta cambiando in pieno boom economico, dai gusti e alle abitudini della gente… Dina Novani (la figlia di Giuseppe "Beppino") e Luciano Lazzerini, il figlio di Amelia - che nel frattempo si sono sposati - quando nel 1967 prendono loro la conduzione del locale, scommettono su piatti semplici e genuini Quei piatti che da generazioni appartengono alla più classica e popolare tradizione pietrasantese. L'orto, il pollaio, l'olio dei colli d'intorno, le erbe che le nostre nonne ancora sapevano usare, i salumi di uno stesso norcino del posto, il formaggio di pecora "a grasso", i vini rossi della zona... così, da allora, entrano sulla tavolozza dei sapori e dei colori di questa loro cucina. Rifiutando ogni moda, essa di certo mai gradirebbe d'esser chiamata "nouvelle" perché antiche ne sono le radici. Come quelle dei primi piatti dei giorni solenni o di magro: le sue zuppe di farro o di verdure, o i rustici tagliarini co' fagioli, o i matuffi, o le patate alla ghiotta, infiorate di rosmarino nella vecchia padella di ferro e finite di cuocere sotto il girato. E che dire del coniglio alla cacciatora con polenta o delle tenere carni di capretto o di piccione che lentamente arrostiscono nel superbo girarrosto collocato nel grande camino? Lo stesso che oltre trent'anni fa Luciano Lazzerini ha costruito con le proprie mani, lui già provetto muratore, prima d'esserne l'oste.


Al figlio Daniele, attento sommelier, il compito di arricchire il locale di una nutrita e raffinata enoteca e quale cultore del genius loci e delle sue architetture, insieme alla sorella Simona delicata partecipe della conduzione familiare, alla terza generazione che entra nella storia di questo locale, è gia toccato il compito di rinnovarne gli spazi, ristrutturando la sala e la saletta, ricostruendo il pergolato di vite e di edera e recuperando la vecchia cantinetta interrata... E Daniele veramente ha saputo ricrearvi il calore d'una vecchia dimora di campagna toscana. Dove i segni della memoria rurale di Valdicastello Carducci sobriamente si sposano con la classicità di Pietrasanta, capitale mondiale della scultura, e con le presenze più significative dell'arte contemporanea che la frequentano.

Perché, come oltre mezzo secolo fa quando è nata, l'Eno-Trattoria “Da Beppino” seguita ad essere una meta discreta prediletta dagli artisti, dagli "spiriti liberi e creativi", o giungendo da lontano, da chiunque ancora desideri trovare qui un antidoto certo alla fretta che altrove avvelena la nostra esistenza.



Pieve di San Giovanni, 8 dicembre 2002

GIUSEPPE CORDONI