Eno-Trattoria Da Beppino

info@dabeppino.it -

Via Valdicastello Carducci, 34
55045 Pietrasanta "Versilia" - Toscana
Gradita la Prenotazione al +39 0584 790400

Cene, degustazioni, eventi


viognermalbecpetit manseng maturoI cinque vini
il viognerIl malbecIl petit manseng

I nostri cibi e i Vitigni ALLOCTONI Toscani

Pubblichiamo con piacere l’articolo dell’amico e cultore di vino ed enogastronomia, Urano Cupisti, che potete ritrovare nel suo blog www.vinounapassione.it sez Hedyphagetica.

VITIGNI ALLOCTONI TOSCANI

da “Beppino” a Valdicastello

ALLOCTONO ovvero Altro Suolo; in riferimento ai vitigni meglio dire vitigno non appartenente al luogo e specificare evoluto nel luogo non originato. Per meglio capire è sufficiente ricordare il suo Contrario AUTOCTONO, Stesso Suolo, appartenente al luogo di origine e di evoluzione.

Oggi però queste definizioni sono estremamente semplicistiche. Vitigni alloctoni come il Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot Noir e Syrah (a bacca nera) e Chardonnay, Sauvignon Blanc (a bacca bianca), impiantati nella nostra Regione subito dopo il passaggio della fillossera (fine ‘800, inizio ‘900) hanno perso questo titolo per la mutazione dovuta dalla incidenza dei terroir che li hanno accolti. Terreni diversi che li hanno alimentati con elementi primari differenti, venti che li hanno accarezzati in tempi disuguali, bacini idrografici con microclimi eterogenei e tecniche di cantina con tradizioni non corrispondenti a quelle di origine, ci hanno consegnato vitigni che possiamo ormai considerare autoctoni. Non a caso descriviamo un Merlot toscano anziché veneto o friulano, un Cabernet siciliano anziché lombardo, un Syrah di Cortona anziché della lucchesia e via, via ,via.

Ma quando parliamo di Teroldego, Cabernet Franc, Gamay, Petit Verdot, Malbec (a bacca nera) e Viognier, Traminer Aromatico, Semillon, Petit Manseng (a bacca bianca) sicuramente ci riferiamo a vitigni Alloctoni.

Venerdì 15 di un marzo bizzoso, la temperatura esterna scesa sotto i 4°, il bisogno di un luogo caldo, di amici,  di un calice di vino da non bere soltanto, ma annusare, osservare, gustare, sorseggiare e parlarne, accompagnato da piatti della tradizione. Il luogo: Enotrattoria “Da Beppino” a Valdicastello, l’occasione “I vitigni alloctoni in Toscana”, la regia di Daniele Lazzerini, patron del locale con la consulenza di Leone Ramacciotti, Svicat e mio indiscusso “maestro”.

Di fronte cinque campioni di cui tre veramente Alloctoni da degustare.

Viognier Maremma Toscana IGT 2010 Azienda Cacciagrande. Anche se non proprio in purezza (tracce di vermentino grossetano) denota ormai l’abbandono della sua origine (valle del Rodano). Giallo paglierino molto intenso, quasi dorato, ruota nel bicchiere con un po’ di difficoltà evidenziando la sua consistenza. Al naso fiori bianchi in evidenza, frutta a pasta bianca in particolare pesca-noce e percezioni erbacee. Al palato fresco, note minerali come ritorno, soave e piacevole. Voto Buono, tre stellette, 84 centesimi.

Malbec “Vie Cave” Maremma Toscana IGT 2008 Fattoria Aldobrandesca

Interessante da subito. Rosso intenso, massa antociana che si adagia sulle pareti del bevante lasciando vistose tracce di polialcoli (glicerine) annunciando una morbidezza “paciona”. Diverso dai malbec argentini piuttosto duri, arcigni, possenti, lottatori contro le avversità imposte dai freddi climi andini. Si è adattato al nostro terroir con i venti marini e le irradiazioni dell’estati. Al naso frutta rossa con evidenziata la nota marmellatosa di amarena. Al palato le morbidezze in evidenza bilanciate da una tannicità elegante non invadente. La persistenza regge fino a sei secondi. Voto Buono, tre stellette, 85 centesimi.

Petit Manseng “Oro di Cajarossa” IGT 2008 Azienda Cajarossa. Una grande vendemmia tardiva ottenuta da un vitigno con acini piccolissimi e quindi rese di mosto esigue. Da poco introdotto a Riparbella, il Comune della Provincia di Pisa dove ha sede questa Azienda “francese”, ha con sé tutta la sua origine pirenaica (AOC Jurançon). Si presenta color Oro, ruota in forma nonostante i suoi 90gr/litro di zuccheri, rilasciando profumi inebrianti, intensi di frutta tropicale uniti a note speziate e ad una finissima vaniglia. Al palato è avvolgente, fresco, sapido con un grande finale fruttato e una lunghissima persistenza. I passaggi in legno piccolo ben calibrati e, nonostante di primo passaggio, non invadenti. Voto Eccellente, cinque stellette, 90 centesimi e Chapeau.

Durante la serata abbiamo degustato anche un Syrah (Achelo 2010 Cortona Az. La Braccesca) e un Merlot  (Colline Lucchesi 2011 Tenuta Lenzini) ritenuti ormai lontani dal concetto di Alloctono.  Divertente, simpatica e spassosa la “battuta” di Roberto (meglio conosciuto come Robé il barbiere)sul merlot della Tenuta Lenzini: “un bimbo scemo preso a legnate”.

Qualche parola anche sui piatti presentati: regali di una cucina che non si attarda in quisquilie e bada al sodo. Ma con classe. Le lasagne al forno, le seppie in umido con polenta, il maialino “scottadito”, tutti piatti ormai consolidati nell’offerta del locale. Fin troppo facile descriverli, nessuna concessione alle mode, zero tentazioni esotiche, solo fedeltà alla tradizione e di questi tempi, proprio in Versilia, non è da poco. (urano cupisti)